Ennio Morricone e la Psicologia della Musica

Vorrei scrivere questo articolo, perchè personalmente, ho perso una delle mie icone e mi sarebbe piaciuto esser a Lucca per vederlo e ascoltare le sue opere fantastiche e uniche. Non vorrei dilungarmi sulla sua vita e sui suoi lavori di grande compositore rinomato nel mondo, vi lascio questo link http://www.enniomorricone.org/it/ dove trovar tutto. Questo è uno dei pezzi da me preferito.

Ennio Morricone era una persona di grandissima professionalità artistica con altissima sensibilità umana e autorevole preparazione rispetto alla psicologia della musica.

Io mi sono avvicinato a questa nuova disciplina “Psicologia della Musica”(composta da estetica musicale, psicofisiologia, fisica dei suoni, acustica musicale, musicologia, psicologia, musicologia, musicoterapia, ecc.) grazie anche alla scuola di Musicoterapia Quadriennale di Assisi (CEP), e volevo rendere partecipe tutte le persone che leggeranno questo articolo, con qualche pillola e concetto qua e là dove Ennio Morricone è l’esempio di applicazione di tutto ciò.

Pillole di Sloboda:
La funzione del LINGUAGGIO è l’espressione del PENSIERO
La funzione della MUSICA è quella di esprimere EMOZIONI

Il fonosimbolismo – L’approccio di F.Dogana
Possiamo distinguere tre principali categorie alle quali ricondurre i vari fenomeni fonosimbolici:
fonosimbolismo ecoico/onomatopeico che rimanda alla riproduzione continua di suoni naturali, si tratta di materiale sonoro che rappresenta altro materiale sonoro;
fonosimbolismo sinestesico lo stimolo sonoro ricorda (evoca) esperienze relative ad altre dimensioni sensoriali, si troveranno organizzazioni sonore che rimandano a dimensioni spaziali come grande o piccolo, elementi visivi come chiarezza o oscurità, traduzioni sinestesiche di tipo tattile come peso e leggerezza, ruvido o liscio, duro o molle, infine evidenze gustative come dolcezza o asprezza;
fonosimbolismo fisiognomico un’organizzazione sonora, può far suscitare stati d’animo come gioia, dolore, serenità, rabbia, ecc. 

Gli schemi di rappresentazione – L’approccio di Imberty
Gli schemi di rappresentazione psicomotoria si riferiscono a quell’area dell’espressività sonora che è in relazione con gli stati di tensione e distensione sia posturali che emozionali; 
Gli schemi di rappresentazione sinestesica si riferiscono a quell’area dell’espressività sonora strettamente connessa alla relazione tra suoni e sensazioni, area costituita dal fonosimbolismo sinestesico e schema di rappresentazione spaziale;
Gli schemi di rappresentazione fisiognomica si riferiscono a quell’area dell’espressività sonora che riguarda le qualità morali, i contenuti psicologici, gli atti mentali superiori, la struttura psichica dell’individuo, tutto ciò che costituisce il fonosimbolismo fisiognomico e schema di rappresentazione emotiva. 

SENSORIALITA’ SONORA come base comune della musica e della parola

– elemento memoriale definito anche come familiarità è possibile considerare la memoria una funzione gigantesca che tende a rendere il mondo come uno spazio non del tutto estraneo alla persona dove sono presenti processi di continua familiarizzazione;
– integrazione sensoriale definita da Stern come trasmodalità ovvero la possibilità di tradurre sinestesicamente uno stimolo sensoriale in una sensazione di tipo diverso. La musica possiede la capacità di attivare percorsi sinestesici e di svolgere la funzione di integrazione sensoriale;
la configurazione figura-sfondo collocare un oggetto sonoro in uno spazio che faccia da sfondo, Nattiez cita questo pensiero affermando che: “un oggetto qualsiasi prende significato per un individuo, il quale lo coglie quando mette quell’oggetto in relazione con l’insieme di altri oggetti che appartengono alla sua esperienza del mondo”

LE CONDOTTE DI ASCOLTO

a) Percezione non parametrale riconducibile:

– percezione amodale di forma, intensità, numero, movimento e ritmo;

– percezione fisiognomica;

-percezione di affetti vitali.

Queste percezioni costituiscono i fondamenti della risonanza emotiva. L’ascolto di tipo non parametrale, indice esperienze emotive di intensità più o meno elevata. Il concetto di intenso, connesso all’esistenza di una norma percettiva, rimanda alla possibilità di indurre modificazioni dello stato di coscienza. Si può sconfinare per eccesso fino agli stati di trance e possessione, o per difetto fino alla deprivazione sensoriale di stati crepuscolari osservabili (gravi reazioni depressive). 

b) Percezione parametrale riconducibile:

a teorie costruttiviste e alla percezione di parametri tradizionali della musica come ritmo, timbro, tono, intensità, complessità formale, velocità, dinamismo, ecc., secondo un atteggiamento analitico discriminativo (suddivisione delle competenze musicali fra emisfero celebrale destro responsabile dell’ascolto globale ed emotivo, ed emisfero sinistro deputato all’ascolto analitico discriminativo). 
L’ascolto basato su una percezione parametrale presterà a meno rischi di indurre stati emotivi di segno negativo e sarà anche meno utilizzabile per la funzione evocativa che è basilare per i fini terapeutici. 
Per capire al livello psicologico cosa sostiene una modificazione dello stato di coscienza e come può essere messa in relazione con un ascolto musicale, si deduce che nell’incontro con la musica si possano produrre due diversi tipi di ascolto che sono “trasversali” al fatto di utilizzare un tipo di percezione più o meno parametrale:

Ascolti in stato di profonda regressione: sono legati al funzionamento e meccanismi difensivi che si verificano in momenti di disarmonia che caratterizzano la posizione schizoparanoide (fase caratterizzata da un labile senso di realtà e un ridotto margine di tolleranza) nel lavoro percettivo degli analizzatori oppure nell’evacuazione degli elementi β (porzioni di percezioni sensoriali) non sopportabili e non elaborabili come apprendimento. È caratterizzato da un livello di stasi, immobilità, di non cambiamento, l’immobilità può essere il risultato paradossale di uno stereotipato ripetersi di movimenti. Risulta facilitato lo stimolo a desiderare musiche che favoriscono questa condizione. 

Ascolti in stato di progressione: legati a funzionamenti centrati sulla realizzazione di un compito, in questo caso vengono utilizzati meccanismi di difesa tipo identificazione introiettiva come accade nei momenti di armonia che caratterizzano la posizione depressiva. Ciò corrisponde al livello dell’analizzatore psicomotori a prevalere di unità motorie rilassate, dal punto di vista dell’apprendimento all’emergere di una funzione elaborativa contenitiva α, dal punto di vista affettivo all’emergere di una relazione di tipo genitale maturo che consente di sintonizzarsi con la reale profondità di sentimenti di un’altra persona. È caratterizzato da una disponibilità all’idea che l’ascolto stesso possa produrre cambiamenti, da una competenza a riconoscere variazioni e a compiere riconoscimenti di elementi formali nell’ambito musicale. Un funzionamento mentale di questo tipo caratterizza il modello di coltura cui il gruppo o il singolo si uniforma criticamente e consapevolmente. 

Ho esposto queste pillole e questi concetti molto brevemente e vi sarebbe tanto altro materiale (libri e dispense) per approfondire l’argomento.

A questo punto dopo le condotte di ascolto vorrei finire con una citazione da questo articolo dove Ennio Morricone dice: ″È Maria che giudica prima di tutti. Nel passato capitava che spesso i registi mi fregavano: di tutti i brani che proponevo sceglievano i più brutti. Ora non accade più. C’è mia moglie. Non ha una conoscenza tecnica della musica. Ma giudica come farebbe il pubblico. È severissima”.

Ennio Morricone: The Mission Main Theme – Assisi Natale 2012